paesaggistica
Il dipinto a olio per quanto mi riguarda è il fondamento, il pilastro dell'arte pittorica, diciamo che lo si può definire come il cent. n° 1 di zio Paperone. Da qui il paesaggista nasce il mondo in cui ogni pittore vive la sua vita quotidiana. Non importa il materiale su cui uno dipinge; può essere tela, legno, plastica, carta ecc. importa solamente una cosa: il vuoto, non c'è nulla. Di lì in poi crea, esprimiti, sposta le tue emozioni il tuo stato d'animo su di esso. Chi vedrà il risultato lo interpreterà in modo diverso ognuno vedrà in quello che dipingi quello che il suo animo vuole vedere. Alcuni dicono che un paesaggista non fa altro che copiare una cosa che vede, nulla di più falso, un paesaggista vive quello che vede, si fa trasportare da esso, lo trasforma rendendolo suo. Il colore, al profondità, la prospettiva fanno vivere un'opera dal suo interno o come spettatore, crea emozioni o indifferenza, in alcuni casi anche repellenza.
Personalmente nelle mie opere si vede il mio stato d'animo del momento, la tristezza, la felicità, la voglia di andare di viaggiare. Parte dei miei dipinti sono influenzati dal luogo dove mi trovo e da cosa dipingo, se sono al mare i colori esplodono, sono vivi, se sono il montagna sono più realistici e fusi nella natura che mi circonda, se invece sono dipinti nella mia valle esprimono tristezza e voglia di andare via, voglia di vita.
Dipingere le città di mare mare per me significa colore, libertà, spazio illimitato all'orizzonte, gioia di vedere gente felice che si diverte e quindi sulla tela si esprime in un certo modo.
Il dipinto a olio per quanto mi riguarda è il fondamento, il pilastro dell'arte pittorica, diciamo che lo si può definire come il cent. n° 1 di zio Paperone. Da qui il paesaggista nasce il mondo in cui ogni pittore vive la sua vita quotidiana. Non importa il materiale su cui uno dipinge; può essere tela, legno, plastica, carta ecc. importa solamente una cosa: il vuoto, non c'è nulla. Di lì in poi crea, esprimiti, sposta le tue emozioni il tuo stato d'animo su di esso. Chi vedrà il risultato lo interpreterà in modo diverso ognuno vedrà in quello che dipingi quello che il suo animo vuole vedere. Alcuni dicono che un paesaggista non fa altro che copiare una cosa che vede, nulla di più falso, un paesaggista vive quello che vede, si fa trasportare da esso, lo trasforma rendendolo suo. Il colore, al profondità, la prospettiva fanno vivere un'opera dal suo interno o come spettatore, crea emozioni o indifferenza, in alcuni casi anche repellenza.
Personalmente nelle mie opere si vede il mio stato d'animo del momento, la tristezza, la felicità, la voglia di andare di viaggiare. Parte dei miei dipinti sono influenzati dal luogo dove mi trovo e da cosa dipingo, se sono al mare i colori esplodono, sono vivi, se sono il montagna sono più realistici e fusi nella natura che mi circonda, se invece sono dipinti nella mia valle esprimono tristezza e voglia di andare via, voglia di vita.
Dipingere le città di mare mare per me significa colore, libertà, spazio illimitato all'orizzonte, gioia di vedere gente felice che si diverte e quindi sulla tela si esprime in un certo modo.
Dipingere la montagna vuoi dire entrare nella natura a 360°, il paesaggio ti assorbe, senti il profumo degli alberi, dei fiori, degli animali, delle stagioni
Dipingere le città delle mie terre di origine Piemontesi, per quanto belle esse siano, mi danno quella sensazione di tristezza di malinconia, la gente è triste sempre di corsa, incazzata come una biscia sempre, il cielo grigio d'afa in estate e di nebbia d'inverno, la pioggia senza fine le luci fioche. Lo so che per alcuni di voi non è così ma per me, purtroppo è così quindi, lo esprimo anche inconsapevolmente.
In fine dipingere i paesaggi della natura, bè li, ovunque io vada scatto foto. Sono innamorato del mare, del tramonto, un po' meno dell'alba (sarà perchè ne ho viste troppe quando lavoravo), giorno notte è sempre tutto entusiasmanticamente bello.